La Storia del Record nei 100 Stile Libero

Il Primo Record

Zoltán Halmay
Zoltán Halmay

La storia del record nei 100 stile libero, forse la gara più ambita nel panorama del nuoto internazionale, inizia con Zoltán Halmay (nato sotto l’Impero austro-ungarico a Nagymagasfalu nell’odierno territorio Slovacco) che, a Vienna, il 3 dicembre 1905, realizzò il primo record di questa distanza, con il tempo di 1’05”8.

Da allora questo record è stato battuto ben 47 volte, più uno non omologato dalla FINA (del francese Bernard, nel 2009).

Da Charles Meldrum Daniels a Duke Kahanamoku

Dal record di Halmay debbono passare ben 3 anni, finché uno statunitense, il famoso Charles Meldrum Daniels, il 20 luglio 1908 ai G.O. di Londra lo batté con il tempo di 1”05’6. Record che verrà dallo stesso Daniels abbassato fino a 1”02’8 in un ultimo tentativo ben riuscito, tenutosi due anni dopo a New York, il 15 aprile 1910. Egli si avvicinò al nuoto agonistico per errore. Fin dall’inizio, infatti, pensava di essere molto dotato poiché paragonava i suoi tempi con quelli degli altri, non sapendo che gareggiava in una piscina più  corta. Quando lo scoprì iniziò ad allenarsi duramente per migliorarsi. Daniels ebbe un’enorme influenza nello sviluppo del nuoto statunitense; perfezionò, infatti, il crawl australiano, arrivando a nuotarlo a sei colpi di gambata (stile che venne rinominato “crawl americano”). Daniels vinse cinque medaglie d’oro, una medaglia d’argento e due medaglie di bronzo. Il suo record, nel nuoto statunitense, è di otto medaglie olimpiche, di cui cinque d’oro.

Passano altri due anni e il 6 aprile 1912, a Bruxelles il tedesco Kurt Bretting migliora il primato portandolo a 1’01”6 che sarà (fino ad oggi) l’unico ad essere annoverato dalla Germania. Qualche anno dopo morirà durante la I Guerra Mondiale.

Ma sono sempre gli statunitensi a farla da padrone: il 20 luglio 1912, infatti, l’hawaiano Duke Paoa Kahinu Mokoe Hulikohola Kahanamoku  realizza la prima delle 3 imprese che lo porteranno, da 1’01”6 a 1’00”4, esattamente otto anni dopo, il 24 agosto 1920, ai G.O. di Anversa (BEL).

Fu campione olimpico di nuoto ed è genericamente considerato l’inventore del surf moderno. Nel periodo tra le competizioni olimpiche e successivamente al ritiro dalle competizioni, Duke compie diversi viaggi, particolarmente negli Stati Uniti e in Australia, diffondendo la pratica anche del surf. Durante il suo soggiorno in California, Duke interpretò anche alcuni film ad Hollywood, aumentando così ancor di più la sua popolarità e quella del nuoto e del surf. leggi l’articolo su Duke Kahanamoku

Tarzan abbate il muro del 1’00” 546f6f408e1a0ea4b09ff7bddff34278

Ma il 19 luglio 1922, è un altro attore, il primo Tarzan del cinema, Johann Weissmuller, detto Johnny, ad infrangere per la prima volta il muro dei 60”.  Lo statunitense (nato però a Timsoara, oggi Romania ed emigrato con la famiglia) durante una gara ad  Alameda, in California, abbassa il record portandolo a 58”6. Precedentemente per entrare nella nazionale USA sarà costretto a dichiarare false generalità. Poi, il 17 febbraio del 1924 a Miami, si migliora fino a 57”4, record che durerà per ben 10 anni. Imbattuto nella sua carriera, vince anche 5 ori olimpici.

La gara continua ad essere prerogativa degli U.S.A. con Peter Fick prima e Alan Ford poi, ma soprattutto ancora con un hawaiano, Dick Cleveland, che, il 1 aprile 1954, per primo scende sotto i 55”, con un rispettabile 54”8.

Sono passati quasi 50 anni e il record si è abbassato di ben 11”.

Ogni secondo rappresenta un muro e i 54” sono stati abbattuti dal brasiliano Manuel Dos Santos, il 20 settembre 1961 a Rio de Janeiro, con il tempo di 53”6. Quindi è la volta del francese Alain Gottvallès che 3 anni dopo scende a 52”9, a Budapest il 13 settembre 1964. Nomi epici si alternano alla lista dei primatisti: da Steve Clark, Ken Walsh e Zac Zorn (USA), a Mike Wenden (AUS).

L’era di Mark Spitz

Mark Spitz

Ma non poteva che essere il mito degli anni settanta a infrangere durante i campionati statunitensi il muro dei 52”: Mark Spitz, colui che ha fatto la storia del record nei 100 stile libero, infatti si avvale di un favoloso 51”94 che migliorerà fino a 51”22 il 3 settembre 1972 ai G.O. di Monaco, dove vince 7 ori con altrettanti record del mondo nelle varie specialità. Nelle precedenti Olimpiadi di Messico solo l’altura di 2.200 m ha costretto Mark alla resa, avendo precedentemente annunciato la conquista di 5 ori, ma ottenendone, di fatto, solo due nelle staffette. Saturo degli allori, lascia il nuoto a soli 22 anni.

Fuori in 50”, o anche meno…

3 anni dopo inizia l’era di Jim Montgomery che abbassa di soli 10 centesimi di secondo quel record. Ma Jim sarà famoso per altre due imprese che avvennero rispettivamente  a Kansas City, il 23 agosto 1975 arrivando a 50”59; poi non contento il 25 luglio 1976, ai G.O. di Montreal vince l’oro con il nuovo primato di 49”99, abbattendo quel muro che fino ad allora era sempre stato considerato inespugnabile.

È il sudafricano Jonty Skinner (con 49”44)ad interrompe la supremazia statunitense, che viene immediatamente riconquistata da Rowdy Gaines (con 49”36).

Ma le corona del nuotatore più veloce viene riconquistata dal ventenne Matt Biondi che, il 6 agosto 1985, ai campionati USA, l’americano di chiare origini italiane, migliora due volte il record  nello stesso giorno: da 49”24 a 48”95.Matt è il primo ad infrangere il muro dei 48”, ma non si accontenta e 3 anni dopo, il 10 agosto 1988, nuota i 100 m sl in 48”42.

Con Matt finisce l’egemonia degli USA. È infatti il 30simo ed ultimo primatista statunitense.

Dagli U.S.A. al continente Europeo

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Alexander Popov

A parte una parentesi dell’australiano Michael Kim, il record sarà campo di confronto esclusivo degli europei.

Infatti, alle Olimpiadi di Sydney 2000, Popov perse il titolo dei 100 sl ad opera di un olandese, giungendo secondo di pochissimo a Pieter Van Den Hoogenband. S’infrange, così, il suo sogno di diventare il primo uomo al mondo a vincere per 3 volte consecutivamente i 50 e i 100 sl.

Proprio in quella gara, Van Den Hoogenband con 47”84 polverizza il muro dei 48” che rimarrà imbattuto per ben 8 anni.

I Record in Neoprene

Ci vorrà l’uso dei super costumi per infrangere questo nuovo muro. Di fatto  nel     panorama internazionale vengono utilizzati costumi in neoprene (ad oggi vietati dalla FINA) che consentiranno ad aprire le porte ai giganti di quell’epoca. Questo è un periodo che ha profondamente segnato la storia del record nei 100 stile libero

Infatti è solo grazie alle caratteristiche di galleggiabilità di questi costumi che Alain Bernard, un francese di 1,96 di altezza per 90 Kg., nella semi-finale delle Olimpiadi di Pechino 2008, abbassa il record fino a 47”20, immediatamente però ribattuto dall’australiano Eamon Sullivan, con il tempo di 47”05.

Ad oggi il detentore del record è il brasiliano Cesar Cielo Filho, che nella finale Mondiale di Roma 2009 scende fino a 46”91.

Ancora un muro, quello dei 47”, è già stato abbattuto. Sono passati 108 anni da quel 1’05”8 di Zoltán Halmay per abbassare di quasi 19 secondi il record dei 100 m sl …il resto è… presente!

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15 pensieri su “La Storia del Record nei 100 Stile Libero

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